STAU e FÖHN.


Quando una massa d’aria che si muove con una certa velocità impatta perpendicolarmente contro un ostacolo verticale, come ad esempio una catena montuosa, questa viene costretta forzatamente a salire (il movimento della massa d’aria è così veloce che questa non ha il tempo di avere alcuno scambio di calore con l’ambiente circostante al sistema; in fisica questo si chiama processo adiabatico).

Salendo, dato che all’aumentare della quota la pressione diminuisce, la massa d’aria si espanderà e l’espansione causerà il raffreddamento della massa d’aria finché, superata la temperatura di rugiada, il vapore acqueo contenuto nella massa d’aria si condenserà in piccolissime goccioline portando alla formazione delle nubi.

Le nubi provocheranno precipitazioni (sotto forma di pioggia e/o neve) sul versante sopravvento. Questo è lo STAU, un fenomeno atmosferico comune nelle Alpi e che si può verificare sia sui versanti meridionali, quando dalle regioni marittime arrivano venti carichi di umidità, sia sui versanti settentrionali quando l’arco alpino è colpito dai venti freddi provenienti dall’Europa del nord.

Superata la cresta della montagna la massa d’aria, ormai secca in quanto ha perso gran parte dell’umidità attraverso le precipitazioni, prosegue il suo cammino scendendo sul versante sottovento. Nel suo moto discendente, dato che abbassandosi di quota aumenta la pressione, l’aumento di pressione comprimerà la massa d’aria con il conseguente aumento della sua temperatura. Ne risulta un vento caldo e secco chiamato FÖHN.

ONDA OROGRAFICA


In meteorologia le Onde Orografiche sono dei movimenti d’aria ondulatori stazionari che si formano in corrispondenza di rilievi quali montagne o catene montuose quando la corrente d’aria che le colpisce è molto forte.

Come abbiamo visto in precedenza, parlando della nascita delle nubi, quando una massa d’aria impatta perpendicolarmente contro un ostacolo verticale è costretta a sollevarsi verso l’alto. Questo movimento verticale una volta superata la cima della montagna genera un flusso d'aria, un’onda, che segue una traiettoria caratterizzata da moti ascendenti e discendenti. L'Onda Orografica che si è così creata resta stazionaria rispetto alla montagna e può generare sotto al flusso dell’onda sul versante sottovento dei vortici (detti Rotori) e turbolenze molto pericolosi per i piccoli aerei.

NUBI LENTICOLARI

(Altocumulus lenticularis; Lat. - in italiano Altocumulo Lenticolare, abbreviazione Ac len)

La massa d’aria che attraversa la cresta dell'Onda Orografica svolge un lavoro adiabatico (ossia la massa d’aria si raffredda e si riscalda senza avere scambi d’energia con l’ambiente circostante) generando una nube ben definita a forma di lente che non produce alcuna precipitazione.

Un incredibile Altocumulo Lenticolare al tramonto sopra al Monte Bianco.

Le Nubi Lenticolari così formatesi non si spostano col vento rimangono infatti immobili nel cielo in posizione sottovento all'oggetto che ha generato l’onda (nel nostro caso la cima del Monte Bianco). Le Nubi Lenticolari sono stazionarie perché nonostante le goccioline di acqua di cui sono formate corrano molto velocemente, spinte dal forte vento, i punti dove queste condensano ed evaporano non si spostano perché dipendono dall’Onda Orografica che come abbiamo visto è stazionaria rispetto alla montagna.